Psicologia, Salute e Benessere
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mercoledì 5 giugno 2019
“Aiuto non riesco a lasciare la mia ragazza!”
L’amore come rapimento. L’Analisi Transazionale ed il lato oscuro dell’attaccamento. Parte 2°
Cosimo Russo
Che detiene i copyright insieme al Blog: Psicologia Salute e Benessere Blog di approfondimento
La scoperta del gioco di Teseo “E’ tutta colpa tua”
Man mano che Teseo racconta i suoi vissuti, si rende conto che ha basato il rapporto con Venere sul compiacere, controllare, manipolare; esattamente come faceva da piccolo con la mamma.
La consapevolezza di questo meccanismo lo porta a scoprire qual è il suo modo di stare con gli altri e tenere le persone vicine, ovvero sfruttando la sua passività e la sua svalutazione.
Teseo si rende conto di aver agito con Venere il Gioco Psicologico “E’ tutta colpa tua”.
Il gioco gli permette di “risolvere” diverse dinamiche interne: avere una fonte di carezze e attenzioni, allontanare la responsabilità di gestire ed agire in autonomia e consapevolezza, proteggerlo dall’angoscia e dalla paura di rimanere solo.
I tornaconti del gioco
Tutti, nella vita, inconsapevolmente mettiamo in atto dei giochi psicologici. Una volta consapevoli di questo fenomeno possiamo porci la seguente domanda: qual è il gioco che stiamo giocando con le persone con cui siamo in relazione?
Utilizzo questo concetto con Teseo anche attraverso lo scoprire quale gioco, gioca con me nel setting. Teseo così si rende conto di usare la svalutazione anche nell’incontro analitico, cercando in me un genitore idealizzato che non ha mai avuto.
L’incontro analitico diventa luogo di accoglienza, ascolto dei bisogni e luogo di analisi delle contraddizioni relazionali, sociali ed affettive.
A questo punto aiuto Teseo a fare l’analisi del suo gioco per capire perché gioca e quali tornaconti ottiene, vediamoli uno per uno:
Tornaconto sociale esterno: quando sta con gli amici Teseo struttura il tempo con dei passatempi, parlando di quanto sono false le donne e dei guadagni che si ottengono evitandole;
Tornaconto sociale interno: con questo tornaconto Teseo afferma che le donne non sono affidabili e il rapporto con loro può essere pericoloso;
Tornaconto psicologico esterno: attraverso i suoi racconti sulle donne Teseo giustifica a se stesso di non essere lui il problema ma che è tutta colpa degli altri se egli vive una vita distorta e infelice;
Tornaconto psicologico interno: attraverso il gioco Teseo evita di mettersi in contatto con il suo problema interno che è quello di crescere, essere adulto e responsabile, separarsi dalla madre, diventare autonomo;
Tornaconto esistenziale: Teseo attraverso il suo modo di vivere isolato e chiuso si conferma, come dice la mamma, che lui è un pazzo e che non sta bene (Io -, Tu + / Io - ,Tu -);
Tornaconto biologico: Teseo attraverso la relazione con Venere si guadagna una serie di carezze positive e negative che gli servono per vivere e esistere;
I nuovi contratti di crescita di Teseo
Il lavoro sulla consapevolezza dei giochi e sui bisogni sottostanti, permette a Teseo di scoprire la fame d’amore che si porta dentro e il modo sbagliato di soddisfarla, e questo gli da la forza di decidere e formulare il seguente obiettivo: “Desidero smetterla di compiacere e voglio imparare e darmi il permesso di tenermi vicino le persone in maniera autentica, senza utilizzare la mia svalutazione e la grandiosità degli altri”.
Teseo scopre di recitare un Copione di nome “Poi”
Riportare alla consapevolezza i vissuti consente a Teseo di scoprire la trama del suo Copione di vita e le scene che tende a recitare. Ora si rende conto di aver scritto e recitato un copione di nome “Poi”, una tragedia molto simile alla sorte di Damocle che, seduto sul trono, vive nell’angoscia, sapendo che sulla sua testa pende una spada affilata retta da un crine di cavallo che da un momento all’altro cadrà inesorabilmente uccidendolo. Teseo si rende conto di questo meccanismo e delle ferite che porta dentro per non aver guardato subito la qualità della relazione, rimandando a “Poi” il pagamento dei suoi sbagli, vivendo una relazione vuota, falsa e inappagante, soffrendo nel dolore e nella solitudine.
I lati oscuri dell’attaccamento
Teseo incomincia a dare una spiegazione alle sue paure, alla sua solitudine e a fare i conti con le sue convinzioni distorte. Racconta di aver vissuto da piccolo con dolore lo spettacolo delle continue litigate tra il padre e la madre. Nella casa, sgomento, assisteva a urla, rimproveri, pianti della mamma, porte sbattute; lui rimaneva intontito e incredulo. Più tardi scoprì che il papà aveva un’amante e la mamma, pur di non perderlo, acconsentiva a tutto, faceva finta di niente, accordandogli molte libertà. Le liti comunque continuavano e segnavano l’infanzia triste di Teseo il quale si aggrappava alla mamma in tutti i modi.
Le decisione di copione
E’ sotto la spinta di queste vicissitudini che Teseo matura le sue convinzioni di Copione, determinanti per il suo destino: “L’amore non esiste” ed “I legami sono pericolosi”. Queste credenze col tempo diventano insopportabili, causando in lui un’angoscia da separazione ed un disturbo nell’area dell’attaccamento.
E allora come prendersi l’amore senza rischiare troppo?
Ecco che Teseo escogita una via d’uscita, sfruttando un comportamento ricatto, peraltro molto simile a quello adottato nell’infanzia con la mamma: “Se mi lamento, compiaccio e mi sottometto, posso tenermi le persone vicine”.
A ben vedere questi comportamenti sono gli stessi che utilizzava la madre per tenersi il padre, e che non fanno altro che rinforzare il copione di vita limitante.
L’attaccamento di Teseo alla madre
Teseo sin dalle scuole materne utilizzava il pianto per tenersi vicino la madre, la quale, pur di non sentirlo lamentare, inizialmente lo riportava a casa, poi lo ritirò dalla scuola materna.
Questa relazione ricatto viene continuata, sostenuta e rinforzata anche nelle scuole elementari.
Teseo si mostra poco propenso alla socializzazione proprio perché questo rende più facile il contatto con la madre. E la mamma abbocca ancora una volta, complice ed attrice dell’atteggiamento simbiotico del figlio.
Questo processo di dipendenza e simbiosi tra Teseo e la madre diventa il meccanismo automatico della sua mente. Lui si aspetta che gli altri facciano le cose al posto suo ed agirà questo tipo di interazione in tutte le relazioni della sua vita per aggirarle a suo favore: lo utilizzerà nelle scuole superiori, che ben presto abbandonerà a causa delle liti con i compagni; nella relazione con Venere; nei rapporti con gli amici; nelle relazioni familiari.
Teseo così diventa un abile manipolatore, che comunque andrà incontro a degli insuccessi perché o è lui che si allontana per paura di non essere all’altezza o sono le persone che stanno intorno a lui che si annoiano per la sua passività.
Un nuovo gestore per evolversi
Questi vissuti, portati alla consapevolezza, aiutano Teseo ad aprire un varco possibile tra sé e sé ed entrare in contatto con i suoi lati oscuri, le zone cieche della dipendenza e dell’attaccamento.
Se prima Teseo diceva “Aiuto non riesco a lasciare la mia ragazza”, ora sa che cosa gli impediva di fare questo e qual era il gioco che faceva per tenersi le persone vicine. Adesso ha imparato a conoscere, interagire, accogliere la frustrazione, il vuoto, la solitudine per sperimentare nuovi percorsi di vita.
Il nuovo sistema di credenza di Teseo
Teseo oggi ha un diverso rapporto con la madre ed il padre ed ha imparato a capire che i loro vissuti fanno parte della loro vita, che possono essere compresi dentro la loro relazione, la rabbia è stata riconosciuta e integrata. Con molta fatica ha chiuso la relazione con Venere e ha imparato a stare in contatto con se stesso e con la realtà che lo circonda.
Soprattutto è consapevole che nella relazione c’è una responsabilità affettiva che si basa sulla consapevolezza, che l’amore non è incondizionato ma che si nutre di relazioni vere e concrete e che cresce con la creatività, il confronto, la condivisione.